La potatura di piante ornamentali e aromatiche
La potatura di piante ornamentali e aromatiche
Oltre alle piante da frutto, le operazioni di potatura sono necessarie anche per molte piante ornamentali e aromatiche.
Per queste piante gli interventi hanno l’obiettivo di ottenere una fioritura ricca, di mantenere la forma desiderata del cespuglio e di rallentare l’invecchiamento della pianta.
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Le rose fioriscono sui rami dell’anno, cioè i germogli, e la loro fioritura è stimolata da una potatura molto vigorosa. Per questo, dopo aver eliminato i rami secchi e quelli troppo deboli si selezionano 3-8 rami distribuiti a raggiera intorno alla base del cespuglio accorciandoli decisamente, lasciando solo da 2 a 6 gemme per ramo. Bisogna avere cura che la gemma sopra la quale si opera il taglio sia rivolta verso l’esterno indirizzando così la crescita in quella direzione per mantenere un corretto portamento del cespuglio ed evitare l’intreccio dei rami.
Nelle rose ad alberello è necessario adeguare gli interventi di potatura eseguendo i tagli di accorciamento a 2-6 gemme in prossimità della loro impalcatura.
Le rose tappezzanti, invece, richiedono una potatura diversa. Si opera eliminando i rami più vecchi, di solito quelli di diametro maggiore, e accorciando i rimanenti per un terzo della loro lunghezza allo scopo di stimolare la fioritura e l’emissione di nuovi germogli.
Qualche attenzione in più va dedicata alle rose rampicanti. Anche in questo caso la potatura si discosta da quanto visto in precedenza. Infatti si inizia provvedendo all’eliminazione dei rami più vecchi, a meno che non si vogliano utilizzare le loro deviazioni. I rami superstiti si legano alla struttura sulla quale cresce la rosa e, quando è possibile, si piegano orizzontalmente per stimolare l’emissione di fiori e nuovi germogli. I giovani rametti che originano da queste strutture principali si speronano a 1-2 gemme per suscitare l’emissione del ramo fiorifero, mentre i rametti più vecchi si eliminano per favorire l’emissione di nuovi germogli.
Per tutti i tipi di rosa l’eliminazione dei fiori ormai appassiti stimola ulteriormente, durante la stagione vegetativa, la produzione di nuovi fiori.
Lavanda
La lavanda è un suffruttice, cioè un arbusto la cui parte basale è legnosa mentre la parte superiore dei rami è erbacea. In assenza di potature la parte interna del fusto prosegue la sua lignificazione e la pianta tende a svuotarsi di vegetazione verso la base e all’interno. La parte legnosa non porta gemme e quindi non è più in grado di sviluppare fiori e nuova vegetazione. Per questo motivo si interviene a fine inverno accorciando a 3-4 gemme i rami erbacei, evitando con attenzione di raggiungere la parte legnosa. Operando così si stimola la nuova vegetazione e la fioritura (che avviene sul legno nuovo). Inoltre si rallenta la lignificazione della parte interna. I fiori, se non vengono raccolti, dovrebbero essere tolti quando essiccano.
Ritardare questa operazione non ha gravi conseguenze sulla fisiologia della pianta, tuttavia il taglio è fortemente consigliato per motivi estetici, in quanto evita la permanenza e la visione di parti ormai disseccate. La potatura delle altre piante suffrutticose, tra le quali si trovano molte aromatiche, come la salvia e il timo, è simile a quella della lavanda e prevede l’accorciamento dei rami erbacei. È sempre meglio eseguire questa operazione a fine inverno per assicurarsi di intervenire su parti che non hanno subito danni provocati dal freddo.
Ortensie
Anche le ortensie vanno potate ogni anno per evitare che lignifichino verso la base. I rami di un anno si riconoscono perché terminano con una gemma apicale. Sono quelli che portano i fiori più grandi e più precoci e quindi, a meno che non siano molto deboli o molto contorti, devono essere sempre conservati. Sui rami che originano da deviazioni degli anni precedenti si interviene, invece, accorciandoli appena sopra una coppia di gemme. Da queste si svilupperanno rami che porteranno fiori più piccoli e più tardivi. Un buon rapporto fra questi rami e quelli con gemma apicale consente di avere una fioritura più lunga. Con la potatura si procede anche ad eliminare i rami secchi e quelli più vecchi, cioè quelli che sono caratterizzati da numerose deviazioni.
È opportuno eseguire i tagli alla base dei rami per stimolare i ricacci che, nell’anno successivo, saranno i rami privilegiati poiché termineranno con la gemma apicale. Si deve procedere anche alla soppressione, intervenendo sempre alla base, dei rami più deboli, di quelli rivolti verso l’interno e di quelli troppo vicini, in modo da garantire un buon arieggiamento e una buona esposizione alla luce di tutta la vegetazione dell’ortensia.
Forsythia
La forsythia è molto presente nei giardini, essendo molto apprezzata per la precocità della sua caratteristica ed intensa fioritura gialla. È anche una delle piante che subisce potature poco adatte alle sue caratteristiche in maniera più frequente delle altre. Infatti, fiorendo sui rami di un anno, dovrebbe essere potata solo dopo l’appassimento dei fiori per poter godere pienamente dei loro colori. Fra marzo ed aprile si eliminano i rami secchi e quelli più vecchi, che solitamente sono quelli di diametro maggiore, tagliandoli alla base. Si favoriscono così i ricacci e il ringiovanimento della vegetazione. Contemporaneamente si ridona la forma voluta al cespuglio, provvedendo, quando è il caso, ad accorciare i rami nuovi che sono già fioriti.
Mimosa
Un’altra pianta ornamentale che va potata a fine fioritura o dopo la fioritura è la mimosa. I fiori della mimosa si formano all’ascella delle foglie e la potatura serve a contenere la crescita troppo vigorosa della pianta e la formazione di nuovi rami. Gli interventi di potatura sono abbastanza severi e prevedono l’accorciamento dei rami per metà o due terzi della loro lunghezza. I tagli devono essere netti e precisi e vanno eseguiti appena al di sopra di una gemma. In questo caso la potatura svolge anche una funzione di prevenzione contro gli attacchi di cocciniglia il cui sviluppo viene rallentato dall’arieggiamento ottenuto con lo sfoltimento della chioma.
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