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La pianta

Le varie specie di Echeveria sono piante ornamentali dall’aspetto decorativo; inoltre, sono longeve e robuste.

Le piante fioriscono in estate, quando, al centro della rosetta di foglie carnose si sviluppa un lungo stelo su cui si formano numerosi fiori campanulati. Tuttavia, la pianta è bella già per il suo fogliame e non è la fioritura in sé la parte più interessante, per quanto gradevole.

Come coltivare l’Echeveria

Non si tratta di una pianta molto esigente, quindi è abbastanza facile coltivarla anche per chi è principiante, tuttavia richiede quanto meno alcune accortezze di base:

  • Esposizione al sole, perché è una pianta che ha bisogno di temperature alte e di illuminazione.
  • Protezione dal freddo invernale: l’Echeveria sopporta temperature minime di circa 7°C al massimo, non più basse. Per questo vale la pena coltivarla in vaso e non all’aperto, a meno che non ci si trovi in aree meridionali o dal clima molto mite. In inverno bisogna spostarla all’interno, vicino ad una finestra per garantirle una buona illuminazione, o in una serra, anche fredda, purché riparata.
  • Scelta di vasi traspiranti: è meglio optare per quelli di terracotta rispetto a quelli di plastica, perché i primi non presentano il rischio di ristagno idrico.

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Scelta del terriccio

Per mettere a dimora l’Echeveria in vaso, il substrato deve essere ben drenante, onde evitare marciumi radicali. È utile aggiungere sabbia e compost maturo al terriccio, e mettere argilla espansa o cocci sul fondo del vaso proprio per favorire il drenaggio.

Irrigazioni

Nonostante sia una pianta grassa, richiede anche lei dei piccoli ma regolari interventi irrigui, durante i quali bisogna prestare la massima attenzione a non bagnare le foglie ma distribuire l’acqua solo sul terreno. Se le foglie sono molto fitte e formano una massa compatta, possiamo usare un annaffiatoio dal beccuccio piccolo. Infilatelo tra le foglie e bagnate solo la terra con un getto vicino e delicato. In inverno le irrigazioni devono essere ulteriormente diradate, ma come regola generale bisogna sempre basarci sullo stato del terriccio e valutare se questo sia asciutto o ancora umido. Nel secondo caso, possiamo aspettare ancora qualche giorno per annaffiare.

Come gestire un vaso molto fitto di Echeveria

Se alla fine dell’estate avete un vaso di Echeveria straripante di foglie, è utile pianificare una moltiplicazione. Rimuovete i polloni, ovvero i rami laterali sviluppatisi dai principali. Questi formano una bella rosetta di foglie. Moltiplicando la pianta, si possono ottenere nuovi esemplari per altri vasi o da regalare. Tale lavoro va eseguito a marzo, mentre nel frattempo è importante prendersi cura della pianta. Assicuratevi di proteggerla dal freddo in inverno. All’inizio della primavera, tagliate i polloni alla base e lasciateli riposare per un paio di giorni affinché il taglio cicatrizzi. Successivamente, piantateli in vasetti con terriccio drenante e stallatico. Posizionateli in un luogo caldo, lontano dal sole diretto. La nascita di nuovi germogli confermerà la radicazione. Otterrete così esemplari di Echeveria geneticamente identici alla pianta madre, che si sarà alleggerita dei polloni in eccesso.

Rinvasi

In primavera sarà utile provvedere al rinvaso dell’Echeveria. Esso consiste nel togliere la pianta dal vaso in cui si trova e metterla in un altro più grande, al fine di fornire più terra all’apparato radicale. Il rinvaso è anche l’occasione per controllare lo stato di salute delle radici. Quelle eventualmente annerite, con segni di marciumi, devono essere recise mediante forbici pulite.

Altre cure

Man mano che alcune foglie seccano, bisogna provvedere ad eliminarle, ma a parte questa operazione, non si può parlare di vera e propria potatura per l’Echeveria. Inoltre, raramente viene colpita da patologie, ma per evitarle sofferenza bisogna stare attenti agli sbalzi di temperatura, agli eccessi e alle carenze idriche.

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Foto: Foglie e fiori in primo piano

Dott.ssa Agr. Sara Petrucci

Sara Petrucci è Dottore Agronomo e da anni si occupa di agricoltura biologica come scelta professionale ed etica. Ha tenuto molti di corsi di orto per privati, ha collaborato a progetti sociali legati all’orticoltura e scrive articoli. Offre consulenze ad aziende agricole biologiche.