Coltiviamo la Passiflora o fiore della passione
Coltiviamo la Passiflora o fiore della passione
Sono tante le specie rampicanti che possono migliorare in modo incredibile l’aspetto di una recinzione o di un pergolato e la passiflora è sicuramente tra le migliori.
In questo articolo vediamo come mettere a dimora e curare questa pianta dai fiori così singolari, in modo tale da realizzare una parete verde che ci doni bellezza da ammirare e ossigeno da respirare.
Ci sono tante specie diverse per indicare la pianta:
Per Passiflora o fiore della passione non si intende una singola specie ben definita, ma centinaia di specie vegetali diverse, originarie del Sudamerica, dell’Australia e dell’Asia. All’interno di questo numero così grande di piante sempreverdi appartenenti alla famiglia delle passifloracee, ne possiamo trovare di erbacee, di arbustive e anche di arborescenti. La specie più comune per scopo ornamentale è comunque la Passiflora cerulea, mentre quella maggiormente coltivata per i frutti, almeno nelle sue zone di origine, è la Passiflora edulis. Quasi tutte le specie sono vigorose nella crescita, quindi possono ricoprire velocemente di rami, foglie e fiori uno spazio che si desidera arricchire ed abbellire. Un limite alla sua coltivazione in tutte le regioni può essere rappresentato dal fatto che la maggior parte di queste specie necessita di clima mite.
Il significato del nome
Contrariamente a quanto saremmo propensi a pensare, il nome di questa pianta non ha alcuna allusione erotica. Si riferisce invece alla passione di Cristo, poiché nel 1610 il gesuita Emanuel de Villegas vide nell’insieme di filamenti colorati che circondano l’ovario una corona di spine, i 5 stami rappresentano le 5 ferite di Gesù e i 3 stigmi i 3 chiodi alle mani e ai piedi. La pianta è quindi un simbolo di fede religiosa.
Mettere a dimora la Passiflora
Prima di mettere a dimora le piante di Passiflora, è importante sapere che desidera tanto sole, quindi è indicata per esposizioni a sud, o sud-ovest e sud-est, meno per ambienti a nord o penalizzati da fonti di ombreggiamento eccessive. Inoltre, bisogna tenere conto del suo sviluppo rigoglioso, che può raggiungere anche i 5 metri di altezza. Su una normale recinzione tenderà infatti a ricadere sul lato opposto, formando nell’insieme una spessa parete.
Il terreno deve essere lavorato e reso soffice, nonché ammendato con abbondante compost maturo o stallatico. Dopodiché si realizza una buca più grande rispetto alla zolla di terra e radici della pianta acquistata, perché in questo modo assicuriamo un po’ di volume di terra smossa all’apparato radicale.
La pianta è adatta anche alla coltivazione in vaso, e anche come pianta da interno, a patto che le si garantisca una buona esposizione alla luce solare. Almeno il secondo anno, prima dell’inizio della primavera bisogna rinvasare la pianta in un vaso più grande, poi ogni anno sarà sufficiente rabboccare il terriccio e il concime. Su un terrazzo o balcone è molto utile affiancarle i classici treillages o altri sostegni per indirizzarla in alto e farla espandere.
Come prendersi cura delle piante
Le piante di passiflora devono ricevere regolari attenzioni quali:
- Irrigazioni: devono essere frequenti soprattutto durante il periodo che va dalla primavera alla fine dell’estate. Naturalmente bisogna tenere conto del meteo e del tipo di terreno, cioè della sua rapidità o meno a drenare e ad asciugarsi. Idealmente il terreno deve rimanere sempre leggermente inumidito, ma senza ristagni idrici.
- Potature: Ogni anno all’inizio della primavera possiamo realizzare qualche taglio per il mantenimento della forma, la pulizia da eventuali rami secchi o danneggiati dal freddo e un leggero sfoltimento delle zone più fitte.
- Concimazioni: La fioritura della Passiflora è generosa, e avviene da giugno a settembre, ma per favorirla nel miglior modo possibile, bisogna assicurare nutrimento adeguato alla pianta. Pur trattandosi di un’ornamentale si possono scegliere comunque prodotti ecologici pensando al bene dell’ambiente. Quindi ben venga del normale stallatico da distribuire annualmente alla base del terreno e concimi fogliari di origine naturale come borlande o altri tipi che si trovano in commercio, a base di potassio, che si possono distribuire con comode pompe a zaino su tutta la parete verde. Se sulla confezione è presente un riferimento all’utilizzo possibile in agricoltura biologica, sappiamo che si tratta di un prodotto eco-compatibile.
- Difesa da malattie e parassiti: le piante di passiflora possono essere attaccate da insetti come gli afidi o le cocciniglie farinose. In entrambi i casi, sempre disponendo di una buona pompa elettrica a zaino, si possono realizzare trattamenti a basso impatto ambientale, con sapone molle di potassio contro gli afidi e con oli minerali contro le cocciniglie. Gli ingiallimenti fogliari e la caduta di molte foglie potrebbero indicare la presenza di ragnetto rosso, che si allontana mediante un estratto di ortica non diluito ma filtrato bene, onde evitare di occludere gli ugelli della pompa.
Generare nuove piante tramite talea
Se si desidera ottenere nuovi individui uguali ad una pianta di passiflora che ci piace molto, possiamo ottenerli tramite talea: in primavera preleveremo degli apici di rami, sotto un nodo fogliare, facendo tagli netti e obliqui, e li potremo mettere a radicare in un ambiente abbastanza caldo (idealmente di 20 °C circa) e illuminato. Ad avvenuta radicazione le piantine emetteranno nuovi germogli e in seguito potranno essere trapiantate nel luogo prescelto.