La consociazione delle piante nel piccolo orto
I vantaggi di questa pratica e abbinamenti comuni
La consociazione, consiste nel coltivare piante diverse sulla stessa proda o parcella. Tale tecnica consente di valorizzare le complesse interazioni esistenti tra le piante. Infatti, a causa di singolari e molteplici interazioni presenti nei vegetali, queste piante operano un’azione stimolante o al contrario reprimente alle colture vicine. Il principio della coltivazione mista è stato introdotto in agricoltura sulla base di quello che succede in natura. Difatti non esistono esempi di ambienti in cui sia presente una sola specie vegetale. Da ciò si deduce l’osservazione che molte piante, anche se coltivate, traggono un vantaggio nel crescere in agrosistemi più complessi nei quali sono allevate contemporaneamente due o più specie. Non tutte le colture ortive sono tra loro consociabili; tra molte, infatti, s’instaura una competizione negativa mentre altre non traggono alcun vantaggio dall’essere consociate. Alcune sono in grado di allontanare alcuni parassiti o di richiamare insetti utili. Nella realizzazione di una consociazione bisogna tenere presente i vari aspetti; come le esigenze nutritive di ciascuna pianta, il suo ciclo di sviluppo e lo spazio che occupa la chioma e l’apparato radicale. Per avere delle consociazioni di successo, quindi, conviene riflettere per tempo, predisponendo le aiuole dell’orto secondo uno schema ben preciso. Le possibilità di combinazioni dei vari ortaggi sono molte ma non sempre funzionano come indicato nei manuali di orticoltura, per cui conviene nei primi tempi sperimentare senza troppe aspettative.
> Leggi anche l’articolo su come e perchè fare le consociazioni di piante!
Come principio generale occorre:
- Non consociare piante appartenenti alla stessa specie;
- Non coltivare gli ortaggi sotto piante da frutto o viti;
- Non accostare piante che occupano e sfruttano lo stesso livello di terreno.
Per sfruttare al meglio lo spazio sia in profondità sia in altezza od orizzontalmente, si possono consociare specie a ciclo corto con specie a ciclo lungo; il terreno è così utilizzato al meglio ed è dunque più produttivo, meglio se coperto, e meno soggetto all’invasione delle erbe infestanti. Nell’impostare una consociazione non si deve pensare di associare solo ortaggi ma anche piante aromatiche e da fiore. Alcune erbe aromatiche sprigionano un odore sgradito a molti insetti e, se collocate ai bordi delle aiuole, danno un contributo alla lotta contro i parassiti.
Qualunque sia il modo con cui si consocia la coltura, la cosa più importante è saper dare ad ogni pianta lo spazio, l’acqua ed i nutrienti di cui ha bisogno. Un’elevata densità d’impianto fa perdere, infatti, i benefici di una consociazione. Gli ortaggi sono piante annuali, piantate o seminate varie volte durante l’anno, per cui è importante pianificare bene l’utilizzo del terreno per tutto l’anno, e prevedere un sistema di rotazione per non esaurire il terreno. Scegliendole bene, si riduce al minimo la loro competizione e si stimola l’aiuto reciproco fra le diverse colture. Alcune possono fissare l’azoto, altre possono attrarre insetti benefici, altre possono fungere da supporto (come nel caso del mais con i fagioli). Esistono piante in grado di captare l’energia solare, anche se poste sotto altre colture: è il caso delle zucche, che riescono a raccogliere la luce grazie alle foglie molto grandi.
Di seguito, alcuni accostamenti di piante comunemente usati.
Il pomodoro
Non accostare mai il pomodoro con le melanzane, peperoni o patate, poichè appartengono alla stessa famiglia botanica, sfruttano il terreno allo stesso modo, attirano gli stessi parassiti e quindi sono contagiate più facilmente. Il pomodoro migliora il proprio gusto se accostato al basilico o al sedano, infatti, questi producono essudati utili alla pianta, hanno radici superficiali, mentre il pomodoro va in profondità. Il prezzemolo piantato alla base del pomodoro contribuisce a cacciare gli afidi. Molto indicato vicino al pomodoro è il Tagete per il suo profumo poco gradevole e le sostanze rilasciate nella terra dalle radici tengono lontani i nematodi. Anche il Nasturzio, con le sue proprietà antibatteriche è utile contro la cocciniglia e afidi delle piante. Il pomodoro può essere posto vicino a cavoli, ravanelli, cicoria, cipolle, prezzemolo, calendule, carote, lattuga. Per legare i pomodori alle canne si possono usare i rametti delle ginestre, che sono molto flessibili e resistenti, durano giusto il tempo che serve e poi sono ovviamente biodegradabili. Se non si ha una pianta di ginestre vicina, è consigliabile piantarne una o due ai bordi dell’orto.
Fagioli
Se consideriamo i fagioli rampicanti, essi possono essere tranquillamente affiancati a zucchine, ravanelli, cicoria, cavoli, granturco, santoreggia i fagiolini nani Stanno bene vicino a cavoli, ravanelli, patate, cetrioli, granturco, fragole, sedani e santoreggia. Il fagiolo si presta benissimo, come frequentemente accade nella tradizione contadina, ad essere consociato con il mais e le zucchine, chiamate le tre sorelle. Se rampicante, cresce sostenendosi ai fusti del granoturco, quindi non ha bisogno di tutori. Questa consociazione è una delle più antiche, tra queste tre orticole si crea una vera e propria sinergia, dove ogni vegetale concorre positivamente. Il primo fattore positivo della vicinanza è l’utilizzo dello spazio: il mais si sviluppa in verticale e offre sostegno ai fagioli, che sono rampicanti, le zucchine invece occupano lo spazio allargandosi in orizzontale ed evitano il formarsi di erbe infestanti. Dal punto di vista delle sostanze nutritive la zucchina è grande consumatrice di azoto, che i fagioli rilasciano tramite le radici. I fagioli possono essere coltivati con i broccoli sfruttando al meglio le proprietà di entrambi, mettendo i fagioli in una posizione centrale, circondati da un perimetro di broccoli, cresceranno forti e in perfetta salute. Questo perché i fagioli arricchiscono il terreno d’azoto, di cui le piante di broccoli sono grandi consumatrici.
Peperone
Il peperone si può coltivare con la lattuga, cavoli, cetrioli, finocchi, piselli, porri, prezzemolo e cicorie. Cosa importante è che raggiungano la massima occupazione dello spazio in tempi diversi, in modo che una non sovrasti e non soffochi l’altra. Si può coltivare la lattuga accanto alle piantine di peperone appena trapiantate, nella certezza che, quando il peperone sarà tanto cresciuto da togliere aria e luce alla lattuga, questa sarà già stata raccolta.