La mosca delle bietole: prevenzione e cura
La mosca delle bietole: prevenzione e cura
La mosca della bietola è uno dei tanti insetti nocivi che possono compiere danni alle colture, anche se non si tratta di uno dei più pericolosi. Le bietole da costa e da taglio sono tra le più comuni verdure da foglia, poiché sono facili da coltivare e comode da cucinare come ingredienti in moltissime preparazioni. Ma non sempre riusciamo a raccoglierle belle e sane, perché si presentano spesso alcune avversità. Alcune di queste sono abbastanza note come le malattie quali la cercosporiosi e la peronospora, e insetti quali afidi neri e altiche, che lasciano tanti fori sul fogliame.
Questo articolo però in particolare è dedicato alla mosca della bietola, la quale, al pari di altre mosche specifiche di determinati ortaggi (come la mosca della carota, la mosca del sedano, la mosca dell’asparago e tante altre ancora) crea un danno quando si trova allo stadio larvale.
L’insetto
La mosca della bietola (Pegomya hyoscyami) è un piccolo dittero di colore grigio-giallastro, col corpo rivestito da setole scure quando è allo stadio adulto. La larva è giallo-verde e vive a spese del tessuto fogliare delle bietole e delle altre chenopodiacee come spinaci e barbabietola rossa.
L’insetto sverna nel terreno come pupa, ovvero lo stadio intermedio tra larva e adulto. In primavera, generalmente ad aprile, compaiono gli adulti, che depongono le uova nella pagina inferiore delle foglie. Dalle uova nascono poi le larve che si cibano per tutto il periodo del tessuto fogliare, scavandovi gallerie ed erodendo quindi le foglie. Poi anche loro passando allo stadio di pupa e infine a quello di adulto, deponendo a loro volta una seconda generazione di uova, di solito nel mese di luglio.
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I danni della mosca della bietola sono visibili sulle foglie come gallerie che lasciano i tessuti ingialliti e che poi disseccano. Attacchi molto intensi possono portare le piante ad indebolimenti generali, crescita stentata e in termini pratici ad una riduzione della produzione. Ne sono particolarmente danneggiate le piante giovani, le cui prime foglie sono meno resistenti.
Le rotazioni come prevenzione
La migliore di forma di prevenzione è, come sempre, la pratica delle rotazioni colturali. In un orto privato si tende a sottovalutarle, col fatto che di solito si tratta di spazi di poche decine di metri quadrati in cui si coltiva un insieme variegato di ortaggi. Invece, anche su queste superfici è corretto impostare un programma di avvicendamento che di anno in anno preveda l’alternarsi di diverse famiglie botaniche di ortaggi. Le bietole, nel caso specifico, non devono essere coltivate nello stesso spazio che le ha già ospitate almeno nei 3 cicli colturali precedenti, e che nello stesso periodo non abbia ospitato altre chenopodiacee. In questo modo l’insetto, al suo risveglio in primavera, non trova subito la pianta ospite a lui gradita, almeno su quella determinata aiuola.
Le irrigazioni devono essere praticate regolarmente ma senza esagerare. Il microclima asciutto infatti è meno favorevole allo sviluppo dell’insetto rispetto all’umidità. Inoltre, per ammendare il terreno è sempre importante usare compost o letame maturi e non freschi, per evitare di attirare questa ed altre mosche.
Rimedi pratici
Eliminare manualmente tutte le foglie danneggiate dalle mine larvali è sicuramente utile per ridurre la presenza dell’insetto nel futuro. Bisogna allontanare dall’orto questi resti onde evitare che le larve contenute possano arrivare a maturazione, sfarfallare e ovideporre. In questo modo conteniamo almeno il futuro riprodursi dell’insetto in loco.
Difesa eco-compatibile
Possiamo difendere bietole e spinaci dalla mosca mediante trattamenti a base di un prodotto naturale come l’azadiractina (olio di neem). I bioinsetticidi a base di azadiractina che si trovano in commercio sono abbastanza costosi, ma fortunatamente ne serve una dose ridotta e si possono utilizzare contro più parassiti degli ortaggi e delle piante da frutto. Bisogna sempre leggere attentamente l’etichetta prima dell’uso e rispettare le dosi, le diluizioni e le modalità di trattamento indicate. Per i trattamenti ci viene sicuramente in aiuto una comoda pompa elettrica a zaino, con la quale avremo garanzia di una buona copertura della vegetazione grazie alla pressione uniforme del getto.