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Che cosa coltivare in inverno

Un buon orto invernale non dovrebbe essere spoglio, ma pieno di colture a diversi stadi di sviluppo, a seconda dei diversi cicli ed epoche di semina e trapianto. Se alcune specie durante i mesi freddi raggiungono la fase di raccolta, altre sono appena state seminate o trapiantate. Altre ancora, invece, si trovano in una fase intermedia del proprio ciclo, proprio come avviene durante le altre stagioni. Ovviamente tutto questo evolve di mese in mese in una dinamica continua.

La maggior parte delle altre tipiche colture degli orti invernali (cavolo nero, cavolfiori, cappucci, verze, cavolo di Bruxelles, rapa, porro, radicchi nelle più svariate cultivars, endivie e finocchi) sono state messe a dimora nel precedente periodo estivo-autunnale e in inverno arrivano alla raccolta. Quello che ancora può essere seminato o trapiantato durante l’inverno è una lista corta ma molto interessante: fave, piselli, aglio e cipolle e cicoria a grumolo. Sul finire dell’inverno potremo poi seminare insalate e spinaci e avviare così il nuovo anno colturale. Vediamo quindi come procedere per ciascuna delle specie menzionate.

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Preparare il terreno

Premessa indispensabile a qualsiasi semina e trapianto è un’accurata preparazione del terreno. La modalità di lavorazione differisce sia dal tipo di terreno sia dalle condizioni in cui l’orto si trova in questa fase dell’anno. Terreni argillosi richiedono lavorazioni più energiche rispetto a quelli sciolti, e aiuole piene di erbacce sono senza dubbio più faticose da gestire rispetto ad altre sgombre. In ogni caso è necessario arrivare ad avere un suolo dissodato, zappettato e livellato col rastrello. Durante questa stagione, è fondamentale approfittare dei periodi di tempo favorevole. Dopo una pioggia, infatti, la terra non può essere lavorata e il lungo tempo di asciugatura potrebbe impedirci di seminare in tempo.

Contestualmente alla lavorazione del terreno è opportuno distribuire del concime come lo stallatico in pellets, che fornisce tutti i nutrienti di cui le colture hanno bisogno. Deve semplicemente essere sparso a manciate uniformi e non eccessive su tutta la superficie da coltivare.

Scopriamo di seguito come mettere a dimora correttamente ciascuna specie per partire con il piede giusto. Non tutte le specie, infatti, si seminano nello stesso modo, e anche all’interno della stessa specie esistono diverse “scuole di pensiero” su come seminarle al meglio. Altra variabile di cui tenere conto è poi la tipologia di terreno.

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Piselli

Il pisello è una specie appartenente alla famiglia delle leguminose o fabacee, un gruppo particolarmente benefico per la fertilità della terra. Queste piante hanno la peculiarità di instaurare una simbiosi, a livello radicale, con batteri azotofissatori, i quali prelevano zuccheri dalle radici, alle quali in cambio cedono l’azoto che riescono a prelevare dall’aria che circola nei pori di terreno. Il risultato è che la pianta richiede minore concimazione azotata, e per questa ragione le leguminose non dovrebbero mai mancare in una rotazione che si rispetti. Il concime tuttavia apporta anche fosforo, potassio e altri nutrienti; quindi, il suggerimento è di somministrarlo comunque.

Per seminare i piselli, si tracciano solchi poco profondi con una zappa, utilizzando spaghi e paletti alle estremità per mantenere la direzione. Dentro i solchi si pongono i semi a fila continua, uno ogni 5 cm circa. Dopodiché si ricoprono i solchi con l’aiuto di un rastrello. Alcuni preferiscono la semina “a postarelle”, mettendo 3-4 semi in buchette distanziate di qualche decina di centimetri. La distanza tra i solchi dipende dalla varietà di pisello scelta. Esistono 3 grandi gruppi: i piselli nani, che si seminano a file distanti 50-60 cm, quelli semirampicanti che richiedono reti alte 80 cm e si seminano a file distanti 70-80 cm e quelli rampicanti che superano i due metri di altezza, richiedono reti alte e vanno seminati a file distanti anche 1 metro e oltre. Quando si acquistano i semi è quindi molto importante sapere di quale tipo di piselli si tratta.

Un aspetto vantaggioso è che in questa stagione non occorre annaffiare, dato che certamente arriveranno piogge nell’arco di breve tempo. Per favorire una nascita rapida, è utile mettere i semi a bagno la sera precedente in acqua o in infusione di camomilla, che ammorbidisce il tegumento. La semina dei piselli anticipata all’autunno è valida nelle regioni a clima mite, mentre nel nord o in montagna è preferibile rimandare a febbraio.

Fave

Le fave, leguminose a semina autunnale, sono perfette per l’orto invernale e non richiedono reti di protezione. La tecnica di semina è simile a quella dei piselli nani, con distanze adeguate tra i semi. Poiché i semi delle fave sono più grandi, ne servono di più per coltivare la stessa superficie rispetto ai piselli.

Aglio

L’aglio è un ortaggio che sopporta gelate fino a -10°C e che pertanto può essere coltivato praticamente ovunque anche nell’orto in inverno. All’aglio conviene dedicare uno spazio in esclusiva, evitando consociazioni con altri ortaggi, in quando ha esigenze idriche nettamente inferiori rispetto a tutti gli altri.

Per la semina dell’aglio, la tecnica è singolare e differisce da quella delle altre specie. Invece di utilizzare semi o piantine, si impiegano spicchi di aglio, ciascuno dei quali può generare un’intera nuova testa di aglio. Per la semina conviene acquistare delle teste di aglio da semina, certificate come sane e non l’aglio da cucina. Ogni testa deve essere aperta e si utilizzano i bulbi esterni, scartando quelli piccoli più interni. Gli spicchi non devono essere sbucciati e ognuno deve essere interrato di non oltre 4-5 cm, lasciando la punta verso l’alto.

In terreni argillosi possiamo interrare l’aglio di soli 2-3 cm. Per lo scavo della buchetta si può utilizzare una palettina oppure un cavicchio o piantatoio. Tra ogni spicchio si lasciano 10-15 cm lungo la fila. Tra le file, invece, è meglio lasciare 30 cm, distanza che consentirà poi di zappettare o arieggiare la terra col coltivatore a tre denti. Col passare delle settimane, emergeranno gli steli delle piante. La crescita, però, sarà molto lenta durante l’inverno, per accelerare poi con i primi tepori di marzo.

Cipolla

In questa stagione, nell’orto invernale, si mettono a dimora le cipolle rosse, come la classica di Tropea, e le cipolle bianche. Si può procedere tramite bulbilli, da piantare come l’aglio interrandoli con la punta rivolta verso l’alto, oppure tramite piantine. In entrambi i casi, le distanze di riferimento sono le stesse dell’aglio.

Insalate

Nel tardo autunno è ancora possibile seminare la cicoria a grumolo, di cui esistono varietà rosse e verdi. Entrambe formano una tipica rosetta di foglie che si raccoglierà ad inizio primavera. Verso febbraio sarà possibile seminare le prime lattughe e cicorie da taglio, e anche i primi spinaci, avendo cura di proteggere le aiuole dalle temperature notturne. In entrambi i casi la semina potrà essere realizzata a file o a spaglio.

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Foto di fave coltivate nell'orto

Dott.ssa Agr. Sara Petrucci

Sara Petrucci è Dottore Agronomo e da anni si occupa di agricoltura biologica come scelta professionale ed etica. Ha tenuto molti di corsi di orto per privati, ha collaborato a progetti sociali legati all’orticoltura e scrive articoli. Offre consulenze ad aziende agricole biologiche.