La protezione degli ortaggi nell’orto invernale
Proteggere le coltivazioni da freddo: tecniche e consigli
I mezzi di protezione delle piante si sono evoluti con i materiali plastici, ma affondano in tecniche antiche. Questi interventi mirano a proteggere le coltivazioni dalle avversità meteorologiche e a regolare lo sviluppo delle colture.
Gli interventi di difesa e di semiforzatura includono:
- la parte ipogea (radici) della pianta
- copertura del terreno con materiali diversi (pacciamatura)
- la parte epigea (chioma) della pianta
- ombreggiamento, campane, cassoni, tunnel, tettoie, serre.
La pacciamatura può essere effettuata con materiali naturali (foglie, paglia, pula, torba, letame) o plastici. In quest’ultimo caso si impiegano film in PE, larghi 1,20 – 1,30 m, di colore nero. Le prode (aiuole) pacciamate si formano e hanno la larghezza di 80-100 cm, intercalate da aree di passaggio di 30 – 40 cm. Questo metodo determina il riscaldamento dello strato superficiale di terreno (10-20 cm), la conservazione della struttura e dell’umidità del terreno, l’eliminazione delle infestanti, l’isolamento delle piante e dei frutti dal suolo. Molto spesso questa pratica viene abbinata ad altre (tunnel e serre), ottenendo effetti combinati.
Tecniche di protezione
L’impiego di mezzi di difesa della parte epigea può essere messo in atto usando metodi estemporanei oppure ricorrendo a strutture più razionali e costose. Ad esempio mediante la costruzione di piccoli tunnel costituiti da un’intelaiatura leggera di archetti di ferro o in tubi di plastica su cui si dispone una pellicola in PVC o polietilene. Quest’ultima si fissa con corde tirate trasversalmente da un sostegno all’altro. Le falde della pellicola vanno interrate per chiudere convenientemente le piante all’interno della protezione, salvaguardandole dal vento e dal freddo. L’altezza dei tunnel può essere varia da 30 a 80 cm, fino a 1,50 m. In genero però, i tunnel più piccoli prevedono l’utilizzo di pellicole forate, in modo che non sia necessario aprirle per areare la coltura. Così facendo si crea una sorta di autoregolazione della temperatura all’interno del tunnel. Nel caso dei tunnel più alti è indispensabile provvedere all’aerazione sollevando la pellicola nelle ore più calde. Quanto maggiore è il volume d’aria racchiuso dalla pellicola, tanto più efficace è la protezione.
In autunno possono essere predisposti dei sistemi di protezione estemporanei per salvaguardare la coltura dai primi freddi e poter così procrastinare la raccolta. Le protezioni possono essere realizzate con stuoie di paglia e foglie oppure si impiegano cupolette o piccoli telaietti in legno rivestiti con film plastico o vetro.
Inoltre possono essere predisposte delle postazioni fisse come i letti caldi o le serrette in lastre di plastica, le quali sono utilizzate specialmente per le semine, e ottenendo così piantine pronte per il trapianto non appena il clima diventa sufficientemente mite per poter coltivare all’aperto l’ortaggio.