Trapianti di fine estate nell’orto
Trapianti di fine estate nell'orto
Quando gli ortaggi sono esauriti è ora di fare spazio ad altro. Per ottimizzare la produzione dell’orto, soprattutto se poco spazioso, è molto utile essere tempestivi nel sostituire le colture esaurite mettendone di nuove al loro posto. Durante l’estate è possibile sostituire alcune colture estive che stanno avviando il proprio ciclo verso la fine con altre colture estive oppure con colture autunno-invernali come cavoli, finocchi e radicchi.
In ogni caso si generano molti resti colturali, la cui migliore destinazione è il cumulo di compostaggio. Il terreno richiede interventi di zappettatura e rastrellamento, unitamente a distribuzione di nuovo concime organico o organico-minerale di derivazione naturale. Di solito non è necessario il dissodamento profondo del suolo come si fa in autunno o in primavera prima dell’avvio della nuova stagione dell’orto.
Vediamo alcuni esempi di gestione degli spazi nell’orto e di trapianti di fine estate.
Zucchine
Sebbene la produzione delle zucchine possa proseguire per molti mesi, in realtà la fase intensa dura un mese e mezzo, due al massimo. Dopo questo periodo la fruttificazione cala e le piante sono anche più soggette ad ammalarsi. Se nel frattempo si sono realizzati trapianti di altre piantine di zucchine altrove, è possibile attendere la loro entrata in produzione e estirpare le colture terminate, anche se potrebbero dare ancora del prodotto. Infatti, non conviene tenere il terreno occupato per una fruttificazione calante. Piuttosto, trapiantare o seminare qualcosa di nuovo, come fagiolini per un raccolto di fine estate, oppure i primi ortaggi autunnali. Questo stesso tipo di valutazione vale anche per i cetrioli.
Fagiolini
I fagiolini producono in modo scalare, offrendo più raccolti in vari interventi. Finché si notano nuovi fiori si può attendere lo sviluppo di nuovi baccelli. Non appena non sono più presenti fiori sulle piante, invece, conviene estirparle e fare spazio ad altro. Le piante sono molto facili da sradicare, e il terreno resta soffice grazie al lavoro delle radici. Inoltre, essendo questa specie una leguminosa, lascia il terreno arricchito naturalmente di azoto in virtù della simbiosi radicale che instaura con un batterio azotofissatore. Ciò va a beneficio delle colture che seguono, che in questo caso possono essere per esempio, zucchine o cetrioli per raccolti settembrini, oppure cavoli autunnali, che richiedono molto nutrimento.
Pomodori
Una coltura di pomodori ben gestita può produrre anche fino alla fine di settembre. Di norma, però, gli ultimi buoni frutti si finiscono di raccogliere prima di questo periodo. Poiché l’inizio di settembre è un momento finale dell’estate, spesso il termine ultimo per la messa a dimora di molte colture autunnali, può valere la pena valutare di eliminare le piante di pomodori anche con frutti ancora verdi per fare spazio. I pomodori verdi possono essere cucinati e anche trasformati in marmellata.
Piselli e fave
I piselli e le fave sono colture primaverili che terminano le loro produzioni a giugno, momento nel quale è possibile realizzare ancora molti trapianti di colture estive. L’estirpazione di queste piante quindi deve essere tempestiva, subito dopo che gli ultimi baccelli siano stati raccolti. Al posto di queste due colture però non metteremo fagioli né fagiolini in quanto sono anch’esse leguminose. Potremmo mettere ulteriori piante di zucchine o di cetrioli che entreranno in produzione successivamente a quelle trapiantate in precedenza, nell’ottica di produzioni scalari, oppure i primi cavoli autunnali.
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