È il momento di trapiantare i cavoli autunnali
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Nel pieno dell’estate, quando si raccolgono i frutti del lavoro precedente da piante a ciclo primaverile-estivo, come pomodori, zucchine, melanzane e fagioli, bisogna pensare all’autunno e provvedere al trapianto di ortaggi che si raccoglieranno in quel periodo.
Ci occupiamo adesso dei cavoli, ricco gruppo di ortaggi della famiglia delle Brassicacee o Crucifere. Ci si può legittimamente chiedere il motivo di tanto anticipo. La spiegazione è che le piantine hanno bisogno di ricevere una buona dose di calore e di luce nelle loro prime fasi di crescita, per arrivare all’inizio dell’autunno già abbastanza formate. I cavoli sono piante che per il loro volume richiedono quasi tutte molto spazio. La sfida è proprio quella di ricavarlo, perché in estate molte aiuole sono già occupate dalle colture a ciclo lungo citate sopra.
L’ideale sarebbe stato pensarci all’inizio della stagione elaborando un progetto dell’orto con le specie da mettere in rotazione per tutto l’anno. Ma anche se non siamo stati così organizzati, possiamo cavarcela lo stesso. Vediamo quindi come mettere a dimora i cavoli, che sono specie veramente benefiche per la salute e di grande soddisfazione nell’orto.
Quale pianta di cavoli scegliere
Tra i cavoli che occupano più spazio citiamo sicuramente broccoli e cavolfiori, che richiedono distanze di circa 70 cm le une dalle altre. Ne troviamo molte varietà, come il broccolo ramoso calabrese, il romanesco, il cavolfiore violetto, quello verde di Macerata e anche del classico cavolfiore bianco esistono tanti sotto tipi. Si possono trovare anche cavolfiori arancioni e rosa, per un orto molto colorato e allegro. Lo stesso spazio va tenuto tra le piantine dei cavolini di Bruxelles. Poi ci sono le verze, disponibili nelle varietà autunnali e invernali, queste ultime a raccolta tardiva, e i cavoli cappuccio verdi e viola. Per tutti questi bastano 50 cm di spazio tra una piantina e l’altra.
Meno ingombranti sono il cavolo nero di Toscana, il cavolo riccio o Kale, i cavoli cinesi e il cavolo rapa, dei quali si mangia praticamente tutto con pochissimo scarto. Queste piante hanno dimensioni più contenute delle precedenti e si accontentano di 30-35 cm di spazio. Risultano quindi molto adatte agli orti piccoli in cui si deve massimizzare il rendimento.
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Le piante di cavoli che si acquistano devono essere scelte con attenzione. Non dovrebbero essere già troppo cresciute. Infatti, se hanno oltre i 40 giorni di vita, e sono strette in alveoli di piccole dimensioni, iniziano a soffrire per troppa poca terra. Questo stress può farle poi andare incontro al fenomeno della prefioritura, ovvero la salita a seme anticipata. Un altro dettaglio da osservare è il cuore vegetativo, ovvero il piccolo germoglio centrale della piantina, che deve essere intatto e non mangiato da insetti, perché da questo dipende la crescita futura.
Come preparare il terreno per i cavoli
I cavoli sono ortaggi molto esigenti per quanto riguarda il terreno, che vogliono fertile. Di solito le concimazioni di fondo erano state somministrate alle precedenti colture, e prima del trapianto dei cavoli basta aggiungere qualche manciata di stallatico in pellets come reintegro. Per quanto riguarda le lavorazioni, non occorre vangare ancora un terreno che aveva appena ospitato altre piante. Di solito basta una zappettata dopo aver eliminato i residui delle colture precedenti, le cui radici hanno contribuito a rendere soffice la terra. Dopo aver zappettato, è utile pareggiare la superficie del terreno col rastrello.
Fare spazio
Se non si ha sufficiente spazio per i cavoli, bisogna fare delle scelte per ricavarlo. Ad esempio, è possibile valutare se le piante di zucchine presenti sono ancora produttive o stanno terminando il loro ciclo e magari sono colpite dall’oidio. In questo caso può valere la pena sacrificarle, anche se con un pochino di anticipo, e lasciare lo spazio per i cavoli.
Realizzare il trapianto
Per trapiantare le piantine ci dobbiamo procurare un piccolo attrezzo come un cavicchio, una palettina o anche una zappetta, a seconda di come siamo comodi, e usarlo per scavare le buchette alle distanze adeguate a seconda del tipo di cavolo. In ogni buchetta si inserisce una piantina ben diritta, tenendola poi ferma con una mano per ricoprire di terra con l’altra, fino al colletto, ovvero il punto di passaggio tra fusto e radici o appena oltre. Quando si estraggono le piantine dall’alveolo, è possibile notare una massa fitta ed intricata di radici, e in questo caso è utile spuntarle, per stimolare il loro attecchimento in piena terra.
Irrigazioni successive
Subito dopo il trapianto bisogna irrigare le piantine. Se si usa l’annaffiatoio, bisogna essere molto delicati e avvicinarlo bene alla pianta per distribuire l’acqua, evitandole un getto dall’alto. Si bagna sempre e solo il terreno in prossimità del colletto e non le foglie. Ciò permette di non provocare ustioni alle piante col sole e anche l’insorgenza di malattie crittogamiche. Le irrigazioni dovranno essere regolari per tutta l’estate, poi da settembre saranno diradate e infine sospese.
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