L’orto non va in vacanza
Accorgimenti per l'orto durante le vacanze estive
L’assenza da casa per un periodo oltre le due settimane, può provocare una serie di problematiche al vostro orto, che avete curato costantemente fino momento della partenza per la meritata vacanza. Ovviamente i problemi sono di differente entità secondo la durata dell’assenza.
Proprio per questo motivo sono differenti anche gli accorgimenti che avrete adottato, per consentire alle piante di superare il periodo in cui siete stati fuori sede. Ma se non avete calcolato che Il processo di maturazione non si ferma, al rientro vi attenderà l’amara sorpresa di vedere vanificato tutto il vostro lavoro. I vostri pomodori saranno super maturi, la maggior parte sarà caduta a terra marcescente e i pochi rimasti sulla pianta saranno inutilizzabili.
Il consiglio per il prossimo anno è di scegliere gli ortaggi da coltivare dopo aver programmato la data di partenza e la durata delle vostre vacanze, facendo attenzione ai tempi che intercorrono tra semina e la raccolta. Altro consiglio: chiedete a una persona amica di visitare l’orto e raccogliere per sé i frutti maturi per evitare l’inutile perdita di prodotto. Tornati a casa dalla vacanza, il primo pensiero va al proprio orticello che avete lasciato perfettamente in ordine.
Mentre eravate felicemente stesi sulla spiaggia, però la vegetazione dell’orto cresceva senza alcun freno. Ed ecco che al vostro ritorno sarà facile vedere le erbe infestanti sovrastare le piante di melanzane e peperoni. A parte la competizione per la luce, l’acqua e le sostanze nutritive, le piante infestanti andate a seme costituiscono un problema per le prossime coltivazioni; i loro semi, infatti, rimangono nel terreno fino a emergere non appena le condizioni ambientali ritornino favorevoli.
La pacciamatura, ossia la copertura del suolo con materiali sintetici ha un effetto positivo anche nei confronti dell’acqua, limitando l’evapotraspirazione, mantenendo così più umido il terreno. Per piccole superfici possono essere utilizzati materiali organici facilmente reperibili, come la paglia, il fogliame, gli aghi di pino, l’erba falciata (preferibilmente non matura, per limitare la diffusione dei semi). Una tecnica molto efficace è rappresentata dalla copertura del terreno con cartoni da imballaggio coperti, poi, con uno strato dei materiali sopra citati.