Rami e gemme delle drupacee
Conoscere la pianta per potare correttamente
Nella famiglia delle drupacee sono racchiuse diverse specie come albicocco, pesco, ciliegio, susino, nettarina e mandorlo. Per potare correttamente una pianta fruttifera è fondamentale conoscere le gemme e i rami fruttiferi. Solo così è possibile prevedere dove avverrà la fioritura e come si svilupperà una pianta sapendo quali sono i rami da eliminare, quali regolare e quali lasciare interi.
Le drupacee sono dotate di gemme specializzate, capaci di produrre solo foglie o germogli (gemme a legno) oppure solo il fiore e poi il frutto (gemme a fiore). A ogni nodo, possono essere singole, generalmente a legno, oppure possono essere riuniti in gruppi di due (duette), tre (triplette) e anche quattro gemme (quadruple). Le duette sono formate da una gemma a legno, più piccola e appuntita, e da una gemma a fiore, più grossa e rotondeggiante, nelle triplette le due gemme laterali sono a fiore mentre la centrale è a legno.
Nei susini Europei le gemme a fiore sono di forma ellissoidale appuntita, e si generano prevalentemente su dardi mentre nei susini cino-giapponese si notano maggiormente sui rami misti. Nell’albicocco le gemme a fiore sono presenti nei rami misti, brindilli e dardi in numero variabile per ogni nodo. I rami, in base al tipo di gemme che portano lungo l’asse, possono essere distinti in rami a legno (non fruttiferi), misti (con gemme a legno e gemme a fiore), a frutto (quelli su cui l’albero produrrà il raccolto).
Il ramo misto
Asse vegetativo lungo 40 – 50 cm che porta sia gemme a legno sia a fiore. Rappresenta il miglior ramo su cui destinare la produzione nel pesco e nel susino giapponese. A ogni nodo possiamo trovare frequentemente le “duette” le “triplette” e, a volte, gemme quadruple. Sono i rami più importanti nel pesco, la distribuzione dei fiori sul ramo (prossimale, mediana, distale) può costituire un criterio di classificazione delle cultivar.
Il brindillo
Ramo lungo 10/30 cm, esile e flessibile, con scarsa attività vegetativa. È provvisto, in corrispondenza dei nodi, di gemme a fiore e a legno, mentre all’apice ha sempre una gemma a legno. L’anno successivo alla sua formazione, dalle gemme laterali emetterà fiori e rami ma può essere anche vegetativo; la gemma apicale invece emetterà un germoglio di prolungamento. È un ramo che riveste un’importanza limitata per la produzione nelle drupacee. La capacità di fruttificare lungo il brindillo dipende dalla specie e varietà, per cui negli interventi di potatura bisogna conoscere la fisiologia della singola specie e varietà.
> Leggi anche l’articolo dedicato ai rami e gemme delle pomacee.
Il mazzetto di maggio
Detto pure dardo a mazzetto o fiorifero è un corto rametto di 3-6 cm provvisto di numerose gemme a frutto ravvicinate (da 4 a 7) e di una gemma a legno all’apice; talvolta può essere a fiore anche la gemma apicale. Il mazzetto di maggio è una formazione tipica delle drupacee; nel pesco si trova di frequente nelle piante vecchie, deboli, con scarsa attività vegetativa. Sul pesco produce frutti di scarsa pezzatura salvo che, con il diradamento, non si lasci un solo frutto. Il mazzetto di maggio è una formazione importante ai fini produttivi nel ciliegio, albicocco, susino e mandorlo.
La gemma a legno garantisce il rinnovo del mazzetto di maggio, pertanto, mentre le gemme a fiore portano a termine la produzione, questa, forma un nuovo mazzetto di maggio per l’anno successivo. Questo rinnovo può avvenire per 4/5 anni. Lungo le branche, quindi, si può notare che i mazzetti di maggio sono sempre più lunghi nei tratti più vecchi. La capacità dei dardi fioriferi di auto rinnovarsi fa si che le drupacee, ad eccezione del pesco, richiedono potature più leggere. Vanno quindi rinnovati soltanto quando la loro produzione si presenta ormai scarsa, quando hanno perso la loro vitalità.
Ramo anticipato
Il ramo anticipato deriva da gemme pronte che danno luogo al germoglio nello stesso anno della loro formazione. E’ molto frequente nei rami vigorosi del pesco. Generalmente di scarse dimensioni, può essere sfruttato per la precoce formazione dello scheletro durante la fase di allevamento dell’albero. Angoli d’inserzione aperti dei rami anticipati sono ideali per ottenere branche robuste e produttive. Il ramo anticipato può essere considerato un ramo misto di secondo ordine, pertanto se sufficientemente sviluppato, può dare la produzione nell’anno successivo.
>> Dopo aver imparato di più sui rami e gemme delle drupacee, guarda anche la playlist dedicata alla potatura delle piante da frutto!
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