Le operazioni di potatura sulle piante da frutto
Le operazioni di potatura sulle piante da frutto
La potatura è una tecnica tipica della coltivazione delle piante da frutto. Essa consiste nel correggere la crescita naturale della chioma allo scopo di contenere le dimensioni delle piante. Evitare l’ombreggiamento delle parti interne creando e mantenendo un equilibrio tra vegetazione e produzione. Lo schema della potatura per le più importanti specie frutticole è molto simile, anche se vi sono alcune differenze che caratterizzano le diverse specie e anche le differenti varietà all’interno della stessa specie. Tagliare poco o tanto, eliminare questo o quel ramo, sono domande che spesso si pone chi si appresta a potare per le prime volte. Alcune nozioni di carattere generale aiuteranno gli inesperti ad agire con più sicurezza, senza paura di sbagliare.
L’osservazione della vigoria della pianta ci aiuta a calibrare la potatura. Occorre applicare la regola “l’intensità di potatura deve essere inversamente proporzionale alla vigoria”: questo vuol dire che più gli alberi sono vigorosi, meno bisogna potare. Su piante vigorose, con chioma molto fitta e la presenza di un gran numero di rami vigorosi, spesso poco produttivi, non bisogna farsi prendere dalla voglia di sfoltire drasticamente la chioma perché si avrebbe l’effetto contrario, con un aumento della vigoria. Infatti, nella pratica di campagna, l’accrescimento vegetativo e la produzione, sia pure entro certi limiti, sono considerate antagoniste.
L’eccesso di vegetazione è contrario alla formazione di fiori e frutti mentre un’attività vegetativa moderata è favorevole alla produzione. Ciò è confermato dalla pratica di indebolire le piante, adottando portinnesti a scarso vigore per anticipare l’entrata in produzione. L’equilibrio di una pianta può essere giudicata osservando l’allungamento medio raggiunto da un quarto dei rami di un anno ed è variabile secondo la specie, il portainnesto e l’età dell’albero.
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Con la potatura di produzione si cercherà di distribuire regolarmente la vegetazione su tutta la pianta. Tenendo presente che la lunghezza dei rami deve essere decrescente dalla base verso la parte alta delle branche di qualsiasi ordine per contrastare la formazione del cappello di vegetazione all’apice, e favorire la penetrazione della luce in tutte le parti della chioma (regola dei triangoli). È necessario eliminare germogli che sembrano troppo vigorosi rispetto alla posizione sulla branca. Infatti, il diametro di un ramo secondario deve essere sensibilmente inferiore al diametro della branca che lo porta. Rispetto alla lunghezza, come regola, un ramo laterale deve avere una lunghezza minore della distanza tra il punto d’inserzione sulla branca, e l’apice della stessa. Idealmente ogni singola branca deve avere un andamento conico.
Nella pratica esecuzione della potatura è consigliabile iniziare dall’alto con la scelta di una cima per branca, togliendo i laterali che possono andare in concorrenza con la stessa. È necessario ricordarsi sempre che i rami, soprattutto quelli apicali, non devono essere accorciati con tagli a legno, per quanto possano essere lunghi. Altrimenti si va incontro alla formazione di nuovi rami sotto ogni taglio. Nel caso in cui si voglia mantenere una cima più bassa, s’interviene con taglio di ritorno, sostituendola con un ramo laterale di ordine inferiore, rivolto verso l’esterno e con angolo d’inserzione prossimo ai 30°. La stessa regola sarà applicata alle branche secondarie. La posizione dei rami esercita una notevole influenza sull’attività produttiva, quelli più illuminati sono sempre più produttivi.
Va ricordato che nella scelta dei rami, vanno privilegiati quelli inseriti in posizione laterale alle branche con andamento inclinato o ricurvo. I succhioni sono formazioni che sfruttano le energie della pianta, pertanto vanno rimossi tranne i casi in cui possono servire per sostituire delle branche rotte o mancanti. I polloni invece vanno sempre eliminati. Rami rotti o affetti da malattie fungine o cancri rameali vanno tolti. Infine, fare attenzione che ogni singola branca abbia spazio sufficiente a ricevere luce e, in caso contrario, eliminare eventuale branca vicina o sovrapposta.
Epoca di potatura
L’epoca di potatura ha una notevole influenza sul comportamento dell’albero, poiché provoca reazioni diverse sull’accrescimento complessivo, sulla produttività e sulla sensibilità a particolari attacchi parassitari. L’epoca migliore va dalla caduta delle foglie all’inizio della primavera, escludendo le giornate in cui ci sono delle gelate, perché i rami, induriti dal gelo, divengono fragili e si spezzano facilmente. Eseguendo la potatura prima della caduta delle foglie, si può incorrere in una maggiore sensibilità delle gemme al freddo, poiché vi è una minore disponibilità di sostanze, dovute alla riduzione della superficie fogliare elaborante. Anche la potatura eseguita durante o dopo la fioritura favorisce l’indebolimento dell’albero. Infatti, si sviluppa un elevato numero di fiori che consumano eccessive quantità di sostanze di riserva accumulate in autunno. Inoltre si avrà un eccessivo numero di germogli che anch’essi, si sviluppano a spese delle sostanze di riserva.
Pomacee
Le pomacee (melo e pero, cotogno e nashi) richiedono regolare potatura, ogni inverno, da fare dopo la caduta delle foglie e fino alla ripresa vegetativa.
Ciliegio
Le operazioni di potatura sono da preferire se fatte dopo la raccolta, da inizio estate fino a settembre. Il ciliegio sopporta male grossi tagli, soprattutto in potatura invernale, poiché tende a emettere gomme e cicatrizza con una certa difficoltà e lentezza le ferite. Gli interventi in verde sono utili per il controllo della crescita dei germogli, con scacchiature e cimature precoci, che favoriscono la formazione dei dardi su piante adulte. Può essere fatta anche alla fine dell’inverno evitando di intervenire in giornate particolarmente fredde e umide. I tagli devono interessare rami di piccolo diametro e vanno eseguiti con attrezzi puliti e disinfettati per preservare lo stato di salute delle piante. Buona norma è disinfettare i tagli più grossi con prodotti a base di rame.
Pesco
La potatura del pesco, nella maggior parte dei casi avviene dalla caduta delle foglie, eccetto il periodo dei forti geli, alla ripresa vegetativa, tuttavia gli alberi potati alla fine dell’autunno, inizio inverno emettono spesso formazioni di gomma più di quanto non avviene con la potatura di fine inverno. Nelle zone con inverni freddi, perciò, è consigliabile farla tra la fine dei geli invernali e la schiusura delle gemme.
Susino
Ha una buona resistenza ai geli quindi la potatura si esegue in inverno sul secco e durante la stagione primaverile-estiva sul verde. In inverno teoricamente si può potare sempre, tranne che nei periodi delle gelate.
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