La potatura invernale pianta per pianta
La potatura invernale pianta per pianta
La potatura di produzione cambia secondo la specie, la varietà e la forma di allevamento.
Non essendo possibile fornire una rassegna completa riepiloghiamo le modalità di potatura di produzione invernale per le principali specie e varietà coltivate e per le forme di allevamento praticate più frequentemente.
Prima di cominciare, non perderti il decalogo del potatore: consigli e buone pratiche per affrontare l’arte della potatura!
Actinidia (kiwi)
Nelle piante in produzione si eliminano i tralci che hanno dato frutti l’anno precedente. Fra quelli nuovi, invece, se ne selezionano alcuni mantenendoli ad una distanza di circa 20-30 cm l’uno dall’altro. Questi tralci si accorciano lasciando 12-16 gemme.
Albicocco
Si mantengono le nuove cacciate di medio vigore, cioè lunghe 40-60 cm e si favorisce con un diradamento il rinnovo delle formazioni fruttifere (dardi, brindilli, rami misti), dando la preferenza agli uni o agli altri in funzione delle caratteristiche varietali.
È importante non lasciar invecchiare troppo le branche produttive. In ogni caso si deve eseguire una potatura leggera.
Lamponi
La fruttificazione di queste piante avviene sui tralci di due anni di età. Si eliminano i tralci che hanno già prodotto e si scelgono i polloni che produrranno l‘estate successiva, lasciandone da 6 a 8 per metro lineare. I tralci scelti si accorciano a 150-170 cm di lunghezza, eliminando contemporaneamente i rami laterali sviluppati all’ascella delle foglie. Le varietà rifiorenti producono anche sui rami dell’anno. In questo caso si può potare anche eliminando tutta la vecchia vegetazione. Questa potatura semplificata ritarda la raccolta, ma riduce il rischio di sviluppo di malattie.
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Nei meli allevati a fusetto la produzione migliore si ottiene dai brindilli (rami di un anno che terminano con una gemma a fiore). Con la potatura si eliminano i rami che hanno prodotto e si sfoltiscono quelli che andranno in produzione. Si eseguono poi tagli di ritorno sulle branche e sulla cima per contenere lo sviluppo vegetativo in larghezza e in altezza.
Fanno eccezione le mele spur, quelle con internodi accorciati, per le quali è necessario provvedere ad accorciare i rami per favorire l’emissione di nuove strutture produttive.
Mirtilli
La potatura deve favorire la graduale sostituzione dei rami vecchi perché il raccolto migliore si ottiene nei rami vigorosi di un anno. I tagli sono quindi rivolti a favorire il ricaccio di rami giovani. Si scelgono da 5 a 8 fusti di due-tre anni ben sviluppati e non centrali su cui lasciare i rametti a frutto. Si devono selezionare anche 2-3 rami di un anno da lasciare per la produzione degli anni successivi, mentre tutti gli altri rami possono essere eliminati.
Pesco e Nettarine
Nei peschi allevati a vaso si eliminano i rami che hanno prodotto l’anno precedente e i brindilli (rami che terminano con una gemma a legno). Contemporaneamente si scelgono i rami misti (con gemme a legno e a fiore alternate) da cui deriveranno i frutti.
All’esterno della chioma si selezionano rami di medio vigore da accorciare con un taglio di ritorno, per mantenere compatta la struttura scheletrica della pianta.
Pero
Nel pero le gemme a fiore possono essere portate sui rami di un anno (brindilli e rami misti) o sulle lamburde. La ripartizione di queste gemme dipende dalla varietà. Ad esempio, Conference e Kaiser fruttificano soprattutto sulle lamburde, mentre William fruttifica prevalentemente su brindilli e rami misti. Questa caratteristica cambia durante la vita della pianta: nelle piante giovani prevale sempre la fruttificazione sui rami di un anno.
La potatura invernale di questa pianta è sempre piuttosto severa e prevede l’eliminazione dei rami di 3-4 anni che hanno esaurito la loro capacità produttiva e il rinnovo del 30-50% della chioma. Fa eccezione la varietà Abate Fetel, la cui potatura richiede un rinnovo di media intensità accorciando i rami di due-tre anni con dei tagli di ritorno.
Vite
Infine, parliamo della potatura invernale della vite. Nella vite si eliminano i tralci che hanno già prodotto (taglio del passato) e si selezionano uno o più tralci tra quelli sviluppati l’anno precedente raccorciandoli (taglio del presente). Su questi tralci si eliminano tutte le femminelle, cioè i rami che si sono formati all’ascella delle foglie.
Infine, alla base del tralcio si lascia uno sperone che porta due o al massimo tre gemme dalle quali svilupperanno i tralci da destinare, nell’anno successivo, al rinnovo della vegetazione (taglio del futuro).
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