Come potare il mirtillo
Come potare il mirtillo
Il mirtillo è un arbusto che secondo la varietà, può raggiungere 1,50 m di altezza. In Italia cresce spontaneo sui monti del centro e del nord; quello coltivato maggiormente in tutto il mondo è il Vaccinium corimbosus, di origini Americane.
La potatura è un’operazione di fondamentale importanza, per ottenere una produzione di qualità e una maturazione dei frutti, il più omogenea possibile.
Potatura di allevamento
La formazione dell’arbusto inizia già durante il primo anno di vita e prosegue anche per i due successivi, eseguendo piccoli interventi di pulizia nella fascia compresa tra i primi venti-trenta centimetri dal suolo e all’eliminazione dei polloni emessi a livello del ceppo. Nel primo e secondo anno deve essere ridotto il numero dei centri produttivi presenti per non compromettere la regolare crescita dei cespugli: a questo scopo è opportuno eliminare i rami deboli e mal disposti e praticare qualche taglio di “speronatura” per stimolare la formazione di una chioma vigorosa.
Inoltre, occorre garantire un apporto idrico costante e un’adeguata concimazione al fine di garantire un rapido sviluppo vegetativo.
Con la potatura di allevamento si dovranno ottenere dei cespugli vigorosi e ben formati, con branche primarie destinate a durare non più di quattro, cinque anni: è necessaria, infatti, una potatura accurata con tagli di sostituzione in grado di assicurare il ricambio vegetativo poiché un buon raccolto si ottiene solo dai rami vigorosi di un anno.
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Il cespuglio, che non richiede sostegni, è formato da 5-6 branche produttive accanto a 1-2 polloni di rinnovo, cioè che con il passare del tempo diventeranno a loro volta rami produttivi. I brindilli sono rametti di un anno lunghi 20-30 cm inseriti su legno di due anni e concorrono alla produzione della pianta.
Le gemme
Le gemme del mirtillo possono essere a legno o a fiore: le prime si trovano nella parte basale del rametto di un anno e si riconoscono perché sono piccole appuntite e coniche mentre le seconde sono grosse, gonfie più arrotondate e si trovano nella parte alta del rametto di un anno. La fruttificazione del mirtillo avviene sui brindilli e sui rami misti ovvero su quelle ramificazioni che contengono gemme a legno e a fiore.
Quando e come potare la pianta di mirtillo
Il mirtillo fruttifica dal secondo anno dall’impianto, però è consigliabile, anche se non fa piacere, limitare la produzione dei frutti tramite il diradamento dei rami produttivi e tagliare anche i polloni in sovrannumero che si sviluppano dal ceppo.
Il periodo per eseguire la potatura del mirtillo è quello invernale, quando la pianta è in riposo vegetativo, ma al termine del periodo delle gelate per avere la possibilità di selezionare i rami tra quelli non danneggiati dal freddo.
Per la potatura bisogna iniziare dal basso con l’eliminazione dei polloni piccoli e poco vigorosi e quelli soprannumerari in considerazione che il rinnovo delle branche esaurite, deve avvenire nell’ordine di una o due l’anno. Si procede con l’eliminazione di una o due branche vecchie ed esaurite con età superiore ai quattro anni che non sviluppano nuovi germogli vigorosi e che saranno quelle sostituite dai nuovi polloni.
Si toglieranno i rami troppo bassi che non ricevono luce e che quindi non sono in grado di dare una produzione qualitativamente soddisfacente, i rami più deboli che addensano l’interno della chioma e quelli con sintomi di patologie fungine, parassiti o danneggiati dal freddo. Occorre favorire la penetrazione di aria e luce all’interno della chioma per ottenere un’uniforme maturazione e frutti di buona pezzatura e qualità.
>> Dopo aver imparato come potare il mirtillo, guarda anche la playlist dedicata alla potatura delle piante da frutto!
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