Talea semilegnosa
Un metodo per moltiplicare le piante
La talea è un sistema di riproduzione asessuata che avviene per auto radicazione. Per definizione la talea è una porzione di pianta che, messa in condizioni ambientali idonee, è in grado di formare una nuova pianta completa di tutti i suoi organi. Le porzioni d’organo utilizzate allo scopo possono essere diverse. In questo articolo vogliamo parlare in particolare della propagazione per talea caulina semilegnosa, ossia un tratto di fusto o di ramo dove i tessuti non hanno ancora subìto il processo di lignificazione.
Il primo vantaggio di questo metodo è la riproduzione dei caratteri genetici della pianta madre. Il secondo è che la nuova pianta entra in fioritura in più breve tempo. È consigliato l’uso di ormoni radicanti, che agevolano l’emissione delle radici da parte del ramo prelevato. La propagazione per talea non è possibile con tutte le piante perché alcune specie non emettono radici, soprattutto tra le piante da frutto. Il successo della radicazione dipende dal bilancio idrico della talea. L’acqua viene persa attraverso gli stomi delle foglie e non può essere recuperata fino alla formazione delle nuove radici. Creare, quindi, le condizioni affinché la talea non perda acqua, è una delle condizioni che influisce sul successo della radicazione. Diminuire la superficie traspirante attraverso la riduzione delle foglie è uno dei sistemi che, abbinato a una umidità atmosferica elevata attorno alla talea, garantisce l’idratazione. Particolare attenzione bisogna prestare nella formulazione del substrato di radicazione. Questo, oltre a garantire il supporto della talea, deve possedere una porosità elevata per assicurare il passaggio dell’aria, e la capacità di trattenere l’acqua. Il substrato sarà una miscela composta per il 50/70% da materiale organico e il resto. Altro materiale può essere la sabbia, lapilli, pomice, perlite o alcune argille lavorate.
Come accennato prima, alcune specie da frutto possono essere moltiplicate per talea, tra queste, si possono citare: l’olivo, l’actinidia, il fico, il melograno, il limone, il gelso, il cotogno, la vite.
Preparazione delle talee
La talea semilegnosa, in linea di massima, segue lo stesso procedimento, indipendentemente dal tipo di piante da propagare. Occorre tenere presente che, in genere, le nuove radici nascono sul nodo del ramo, pertanto la parte che va interrata deve essere tagliata al di sotto del nodo con un taglio traversale. Il taglio della parte apicale, invece, va fatto appena sopra l’ultima gemma con un taglio inclinato a 45° e con inclinazione opposta alla gemma. Il tratto basale va privato delle foglie mentre vanno lasciate le ultime due tre foglie, ridotte della metà per ridurre la superficie traspirante, attraverso cui la talea può perdere l’acqua. Utilizzare la parte intermedia del ramo, eliminando la cima perché troppa erbacea e la parte basale perché troppo lignificata. Inumidire la parte basale e poggiare la talea sull’ormone radicante.
Talea di olivo
Per realizzare la talea di olivo è necessario individuare un ramo robusto, di un anno, prelevandone un tratto di una ventina di centimetri. Il terriccio ideale per la talea di olivo risulta costituito da una parte di terra d’orto, una parte di torba e una di stallatico maturo. La talea, trattata con un prodotto ormonale, viene quindi interrata in un vasetto di grandezza media, inserendola nel terriccio in modo che rimanga fuori terra l’ultimo tratto (dove svilupperà le nuove foglioline).
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Il fico è una pianta che radica facilmente per talea, tanto che la pratica dell’innesto è poco usata se non per cambiare varietà su piante adulte. Sono state sperimentate diverse tecniche di taleaggio, che variano sia per le dimensioni che per le tecniche di piantagione. Le dimensioni delle talee possono variare dai 15 ai 30 cm, ottenute da rami giovani, che poi vengono interrati solitamente in vasi. Il fico è in grado di emettere radici anche partendo da grossi rami piantati in piena terra lasciando fuori l’ultimo tratto. La talea di fico può radicare anche in acqua, avendo cura di cambiarla di frequente. Attorno alla talea è utile formare una sorta di campana, formata da un sacchetto di plastica trasparente in modo da creare un effetto serra per il mantenimento dell’umidità atmosferica e della temperatura. La talea per insacchettamento è un’altra delle tecniche utilizzata per riprodurre il fico. Consiste nell’avvolgere la base della talea con della carta assorbente umida e poi inserirla dentro un sacchetto di plastica trasparente con sistema di chiusura a zip.
Talea di Kiwi
Il Kiwi può essere moltiplicato per la talea erbacea, semilegnosa e legnosa. Per la talea semilegnosa il mantenimento dell’umidità gioca un ruolo fondamentale. Il prelievo può essere fatto fino a tutto settembre, prelevando dai rami dell’anno, non eccessivamente vigorosi, la parte intermedia, escludendo la parte apicale ancora erbacea. Per facilitare la radicazione delle talee, la superficie di taglio deve essere trattata con ormoni radicanti. Il tempo di radicazione è di circa due mesi.