La potatura verde della vite di uva da tavola
La potatura verde della vite di uva da tavola
Nell’appezzamento sede del Progetto R.ACCOLTI di agricoltura sostenibile e solidale, sito a San Massimo di Verona, abbiamo scelto di allevare 5 cultivar di uva da tavola. Le varietà sono: Superior bianca apirena, Regal bianca apirena, Pizzoletta bianca apirena, Grimson rosata con semi, Michele Palieri nera con semi.
Sono varietà che hanno dimostrato ottima adattabilità al nord e soprattutto essendo a maturazione differenziata permettono di poter vendemmiare uva da tavola per circa 60 giorni, da inizio agosto a fine settembre. Il sistema di allevamento prescelto è la pergola semplice che permette un’ottima penetrazione dei raggi del sole e il giusto arieggiamento per limitare gli attacchi fungini. Il terreno è alluvionale facilmente drenabile e quindi ottimo per la vite.
L’uva da tavola è molto delicata e va trattata con molta attenzione in modo da ottenere grappoli di buone dimensioni con acini spargoli.
La potatura verde è una pratica molto utile per assicurare un buon raccolto se tutte le operazioni precedenti sono state ben eseguite e ci riferiamo a integrazione nutritiva, potatura invernale, trattamenti fungini contro oidio e peronospora.
A questo punto, se siamo riusciti a ottenere un giusto numero di grappoli per ciascuna pianta in modo da arrivare a fine coltura con una buona produzione, dobbiamo procedere a eseguire una serie di operazioni agronomiche. Avranno inizio subito dopo la fioritura e termineranno verso fine di luglio, quindi poco prima della raccolta per le varietà precoci.
L’insieme di queste operazioni colturali è definita POTATURA VERDE ed è così chiamata in quanto si svolge prevalentemente sugli organi verdi della vite.
Interessa tutte le porzioni vegetative fino all’imminenza della raccolta con lo scopo di mantenere le dimensioni ottimali della chioma, assicurare alla vite una superficie fogliare ampia e funzionale, evitare condizioni microclimatiche sfavorevoli intorno ai grappoli, migliorare la penetrazione dei trattamenti garantendo uniformità di bagnatura.
Essa comprende:
- pulizia o diradamento del grappolo
- spollonatura,
- legatura dei tralci a frutto,
- defogliazione
- cimatura.
La pulizia o diradamento del grappolo
Si effettua all’inizio dell’invaiatura cioè quando gli acini cominciano a cambiare colore. Alcune varietà producono molti acinelli (piccoli acini che non si sviluppano, spesso rimanendo acidi) che, se lasciati sul grappolo, lo rendono meno attraente. Un bel grappolo deve avere gli acini regolari per dimensione e colore e non essere molto compatto. Quindi con la pulizia del grappolo si tolgono tutti gli acinelli e gli acini difettosi. Non si deve utilizzare una forbice molto appuntita per non danneggiare gli acini. Nel caso di grappoli molto grossi, alcune volte è conveniente spuntarli.
Per evitare marciumi, poco tempo dopo la pulizia del grappolo, si deve effettuare un trattamento anticrittogamico con prodotti inseriti nel disciplinare della Lotta Integrata; attualmente si trovano disponibili sul mercato prodotti di nuova generazione a base di limone o arancia.
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La spollonatura
Consiste nell’eliminazione dei polloni, cioè dei germogli freschi che si sviluppano da gemme latenti, e fino allora quiescenti, poste sul legno vecchio del fusto della vite. Così facendo si eliminano organi vegetali che, prendendo il sopravvento, renderebbero inutilmente fitta la chioma e, quel che è peggio, succhierebbero energia al resto della pianta.
La legatura dei tralci a frutto
È fondamentale nei casi in cui il tralcio che porta il grappolo sia corto e non raggiunga il filo di sostegno. Per evitare una malaugurata rottura quando il grappolo aumenterà di peso è importante legare il tralcio alla struttura.
La legatura dei tralci, come regola aurea, va sempre effettuata con materiale biodegradabile e con nodi laschi per evitare strozzature degli stessi.
>> Guarda anche il video “La potatura della vite: Uva da tavola, la pergola doppia” con il nostro esperto di frutticoltura Alessio Giacopini
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È pratica molto importante che deve essere eseguita con grande attenzione quando si esegue la potatura verde. Le motivazioni del perché si esegue una defogliazione sono diverse, ma tutte importanti.
- Arieggiamento dei grappoli per evitare insorgenza di malattie fungine favorite dal ristagno di umidità quali la muffa grigia causata da Botritys cinerea.
- Esposizione dei grappoli alla luce diretta del sole che permette di dare una bella colorazione agli acini e sicuramente contribuire all’innalzamento del grado zuccherino.
- Eliminazione di tutte le foglie vecchie che non contribuiscono al nutrimento dei grappoli che invece sono serviti dalle foglie nuove. Quindi attenzione a non eliminare tutte le foglie dopo il grappolo. Se subito dopo il grappolo vi è una cima, aspettare che produca diverse foglie nuove prima di cimarla
- Eliminazione delle foglie secche che possono marcire e quindi infettare i grappoli.
La cimatura
È l’ultima operazione in ordine di tempo della potatura ,verde ma anche questa di fondamentale importanza per assicurare un buon raccolto.
La cimatura serve ad eliminare i nuovi rami che si sviluppano e che consumano una notevole quantità di energia che sottraggono ai grappoli. La cimatura serve anche a evitare che le nuove foglie vadano a oscurare i grappoli che sono stati esposti alla luce.
Gli agronomi di GLI ORTI DI SAN GIUSEPPE ODV – Verona