Il frutteto in autunno: cure e pratiche utili
Il frutteto in autunno: cure e pratiche utili
Il mese di ottobre segna l’arrivo del periodo autunnale in gran parte del territorio italiano. Anche se in qualche zona permangono ancora temperature piuttosto miti, piogge e primi freddi cominciano ad arrivare nella maggioranza dei casi. In autunno inizia una fase di riposo che serve all’albero per prepararsi per la stagione successiva. Avviene cioè la maturazione del legno e delle nuove gemme per la produzione dell’anno successivo.
In questo periodo rimane ancora da fare la raccolta dei frutti come pere, mele, uva, kiwi, mandarini e limoni. Le varietà di agrumi vanno manipolate con particolare cura per evitare danneggiamenti. Vale lo stesso per i frutti di kiwi, che hanno una buccia sottilissima e ogni colpo porterebbe dopo pochi giorni alla marcescenza dei frutti. Le pomacee in generale vanno raccolte quando sono completamente asciutte. E’ necessario quindi attendere le ore più calde della mattinata, ma prima che il sole riscaldi eccessivamente i frutti.
A fine ottobre e a raccolta avvenuta, per vite, drupacee e pomacee è utile un trattamento con un concime fogliare a base di chelati di rame e manganese (Blattab o simili), aggiungendo 100 ml/hl di boro, indispensabile per lo sviluppo delle gemme a fiore. Tale trattamento serve per anticipare la caduta delle foglie, far maturare il legno e mettere a riposo le piante. Dopo circa una decina di giorni, nei frutteti professionali si dà una dose alta di urea agricola in fogliare alla dose di 3 Kg/hl (contenuto di azoto 46%) per aumentare la decomposizione delle foglie stesse durante l’inverno. Nei frutteti con poche piante a conduzione famigliare si consiglia di rastrellare le foglie cadute e portarle via. Quest’operazione serve per eliminare le spore presenti, limitando attacchi fungini alla ripresa vegetativa.
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In autunno anche numerosi insetti sono ancora attivi e si preparano a sviluppare le proprie progenie che nasceranno nella primavera successiva. In questo periodo vanno a collocarsi tra gli interstizi della corteccia oppure tra i residui vegetali morti, come le foglie cadute, in mezzo all’erba ai piedi dell’albero o nei rami secchi. Un intervento ben eseguito nel frutteto, in autunno, contro la cocciniglia o contro le forme svernanti di alcuni afidi, effettuato con insetticidi e oli bianchi, consente di ridurre moltissimo la popolazione degli insetti che potrebbe nascere nell’anno seguente. La somministrazione attraverso pompe irroratrici come il modello a carriola a batteria garantisce una lunga autonomia di lavoro e precisione nella nebulizzazione.
Pulizia e potatura
Un altro lavoro da fare nel frutteto in autunno sono gli interventi di potatura. Si recidono i rami secchi, quelli affetti dal cancro rameale, rotti dal peso dei frutti, le cime dei rami di pesco affetto da bollosi, quelle di melo da mal bianco e infine le mummie (frutti sclerotizzati dalla moniliosi) rimaste sulle piante. Terminate le operazioni di potatura, le foglie, le ramaglie di scarto e tutto il materiale devono essere allontanati dal frutteto e bruciati.
I trattamenti meccanici si eseguono prima o durante la caduta delle foglie. La pulizia del colletto, del fusto e dei rami principali con spazzola di fibra vegetale o di ferro, secondo la consistenza della corteccia, può rivelarsi utile per eliminare uova, larve e pupe di parassiti ma anche muschi e licheni. Spesso infatti i parassiti trovano riparo in questi punti. La pasta per tronchi da spennellare o irrorare sulle parti grosse della pianta costituisce un altro mezzo di prevenzione delle malattie fungine come la bolla del pesco, la momiliosi, la ticchiolatura, l’oidio e varie forme di cancro. Il taglio dell’erba e la pulizia accurata del terreno nei pressi delle piante impedisce ai parassiti di utilizzare le infestanti come ospiti secondari.
Lavorazione e concimazione del terreno
Lavorare il terreno del frutteto in maniera adeguata è fondamentale per mantenerlo in forze e permettere alle piante di superare la rigida stagione invernale. I lavori nel frutteto in autunno hanno lo scopo di arieggiare lo strato superficiale e l’interramento dei concimi. Durante tale periodo è eseguita una concimazione per arricchire il terreno di elementi nutritivi che si renderanno disponibili in coincidenza della ripresa vegetativa primaverile. Si utilizzano concimi a lento effetto e si distribuiscono con quest’operazione circa un terzo del fabbisogno di azoto e la totalità di fosforo e potassio. L’eventuale distribuzione di fertilizzanti organici è fatta ogni 3/4 anni sempre in autunno. Ciò consente agli elementi nutritivi in essi contenuti di essere mineralizzati e quindi trasformati in forme disponibili all’assorbimento radicale. Essi sono solitamente interrati nelle interfila con una lavorazione meccanica.
Messa a dimora delle piante
Gli alberi da frutto possono essere acquistati in vaso se si tratta di sempreverdi (agrumi e olivo), mentre le caducifoglie sono solitamente a radice nuda. L’autunno è il periodo ideale per mettere a dimora le piante, perché dà il tempo necessario a rafforzare il loro apparato radicale, in vista del risveglio vegetativo primaverile. Nelle località soggette a forti gelate e dove il terreno è molto umido, è invece preferibile rimandare l’operazione a febbraio – marzo.
Prima della messa a dimora occorre ispezionare l’apparato radicale ed eventualmente eseguire un raccorciamento, asportando in particolare le radici lesionate durante il trasporto. Al momento della piantagione, s’immergono le radici in una miscela di acqua, terra fertile e fine, e letame bovino fresco in parti uguali (inzaffardatura) per almeno trenta minuti. Lo scopo è quello di rivitalizzare in tempi rapidissimi le radici disidratate dal prolungato contatto con l’aria e fornire sostanze nutritive “di pronto impiego”, utili nella fase di attecchimento. Anche per gli alberi da frutto in vaso è sempre preferibile piantumare durante il periodo di riposo vegetativo, sebbene la presenza del pane di terra consenta la messa a dimora anche in altri periodi dell’anno.
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