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La seconda modalità di innesco, probabilmente la più frequente, è invece determinata da un singolo evento di natura ambientale, un fattore di stress di solito legato al clima, ma anche a forti attacchi di patogeni o parassiti, che causa un’alternanza improvvisa e drastica. In questi casi l’alternanza di produzione avviene contemporaneamente per tutti gli alberi del frutteto e, talvolta, per un intero areale di produzione. Può altresì accadere che una varietà specifica abbia una maggior tendenza all’alternanza di produzione rispetto ad altre varietà sottoposte alle stesse condizioni ambientali. In questo caso si può ipotizzare un controllo genetico del fenomeno, anche se la ricerca non ha ancora potuto dare conferma della presenza di uno o più geni che agiscano in tal senso. Vi sono quattro meccanismi di regolazione del fenomeno che possono essere messi in atto per contenerlo e controllarlo e possono essere attuati senza che uno escluda gli altri; anzi, possono a ben ragione essere considerati complementari e la loro azione di tipo sinergico, agendo su un’unica risposta fisiologica.

La potatura estiva, stimolando l’accrescimento dei germogli e quindi agendo sul numero di potenziali siti per la differenziazione delle gemme a fiore, può ridurre l’alternanza di produzione. Un albero da frutto nella fase adulta può sviluppare gemme a fiore in diverse zone. Tuttavia, in diverse specie è stato notato che la differenziazione a fiore non avviene nei punti dove l’anno precedente sono stati prodotti frutti. Talvolta nemmeno nelle vicinanze. Quindi, dopo un anno di estrema carica produttiva, con un’abbondante fioritura, un elevato numero di frutti ed una crescita vegetativa quasi nulla, potrebbe esserci una limitazione nel numero di potenziali siti dove possano svilupparsi le gemme a fiore per la produzione dell’anno seguente; la potatura estiva può ovviare a questo.

Gli ormoni vegetali regolano molti processi di sviluppo nell’albero. Tra di essi, le gibberelline sono quelle più strettamente coinvolte nei processi riproduttivi. Ricerche nel campo attribuiscono alle gibberelline il ruolo di inibizione della differenziazione delle gemme a fiore in numerose colture arboree.

Il controllo nutrizionale può essere un valido metodo per controllare e ridurre il fenomeno dell’alternanza. A seguito dello sforzo che l’albero compie per portare a termine una produzione eccessivamente abbondante durante l’anno di carica, avviene un naturale impoverimento delle riserve di carboidrati e di elementi minerali. Queste carenze provocano effetti negativi sulla maggior parte dei processi metabolici e di sviluppo dell’albero. Tali limitazioni nutrizionali e conseguentemente metaboliche, possono accadere anche quando il porta innesto è molto vigoroso, prendendo sostanza al nesto e favorendo il fenomeno dell’alternanza, come è stato osservato in alcune varietà di melo.

Il diradamento dei frutticini è la pratica più comunemente utilizzata con lo scopo di controllare e ridurre il fenomeno dell’alternanza di produzione. La presenza di frutti sull’albero rilascia determinati ormoni (giberelline) in grado di inibire il numero dei siti della pianta in grado di differenziare gemme a fiore. Asportare frutticini riporta in equilibrio tale capacità, riducendo la quantità di ormoni inibitori in circolo; inoltre meno frutti la pianta dovrà portare a maturazione, meno riserve di carboidrati e minerali dovrà spendere e poi ricostituire.

Crediti foto:

Bengt Nyman, September 2018 “Pears” https://www.flickr.com/photos/ 97469566@N00/44047142284 Some Rights Reserved

DM, “Bradford Pear” https://www.flickr.com/photos/60677034@N00/258537057 Some Rights Reserved

Andy Titcomb, 02.10.2006 “Pears” https://www.flickr.com/photos/60677034@ N00/258537057 Some Rights Reserved

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Foto: fiori di pero

Marta Cipriani

Esperta di agricoltura biologica.